GIORNATA MONDIALE DELL’AMBIENTE: IL GOVERNO DRAGHI NON LA POTEVA FESTEGGIARE IN MODO PEGGIORE



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Oggi, 5 Giugno, si celebra la Giornata Mondiale dell’Ambiente.Questa ricorrenza è stata istituita dall’Assemblea Generale dell’Onu nel 1972 per ricordare la Conferenza sull’Ambiente che si svolse a Stoccolma dal 5 a 16 giugno di quell’anno. Il leitmotiv individuato per quest’anno è il Ripristino degli Ecosistemi, prevenendo, fermando e sensibilizzando i cittadini sui danni che l’uomo ha procurato al nostro pianeta. L’Italia è uno dei cento paesi che aderiscono alle celebrazioni per l’ambiente. Purtroppo non si può dire che questo esecutivo abbia un’impronta green nelle politiche ambientali. In pochi mesi abbiamo visto il Governo Draghi e il Ministro Cingolani dare il via libera alle trivelle, dichiarare che la transizione verso le rinnovabili passa dal gas e dalla fusione nucleare, oltre ad avere atteggiamenti che di ambientalismo hanno ben poco. Da un Ministro preposto alla tutela dell’ambiente ci si aspettava una posizione netta a favore della salute dell’ecosistema, così non è stato. Anche sulla mobilità elettrica le sue posizioni sono alquanto contrastanti con il percorso intrapreso su questo campo dal resto d’Europa. È allarmante anche leggere che nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del governo Draghi ci sono pochissimi fondi per l’ecosistema, i fiumi e l’ambiente in generale. Questo diminuisce fortemente la possibilità di utilizzare le risorse del Recovery Fund per una rivoluzione green che ci permetterebbe di raggiungere gli obiettivi europei di contrasto al cambiamento climatico. Addirittura con il Decreto Semplificazioni si mette a rischio la norma sull’End of waste approvata appena un anno fa e si agevolano le autorizzazioni di inceneritori e biodigestori. Tutto ciò non fa presagire nulla di buono in merito alla salute del nostro pianeta da perché dell’Italia ed è giusto ricordarlo oggi che si celebra la Giornata Mondiale dell’Ambiente. Mi auguro che il governo apra una riflessione su quanto sta facendo, oggi più che mai.

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