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L’esclusione, di larga parte del meridione e delle isole, dal Giro D’Italia, mi ha lasciato senza parole. Nessuna delle 21 tappe della 104ma edizione della manifestazione ciclistica più famosa e antica del nostro Paese, che quest’anno ha un valore speciale visto che si festeggeranno i 90 anni della maglia rosa, interesserà le regioni Basilicata, Calabria, Sicilia e solo parzialmente porterà la corsa ciclistica a fare tappa in Campania e Puglia. Sulla vicenda ho ritenuto doveroso interrogare, con atto di sindacato ispettivo n. 4-04995, il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, il Ministro dell’economia e delle finanze, Daniele Franco e la Ministra per il Sud, Mara Carfagna.Il Giro d’Italia contribuisce a rappresentare il nostro Paese nel mondo, è un evento che viene seguito con interesse, passione ed entusiasmo da tutto il popolo italiano e non solo. Il ciclismo è uno sport di rilevanza storica che va incoraggiato e sponsorizzato in tutti i territori del Paese insieme all’intero patrimonio paesaggistico nazionale, pertanto il governo, la politica, lo Stato tutto deve attivarsi affinchè nessuna parte del Paese resti fuori.Ogni tappa è seguita da milioni di appassionati e non solo, rappresentando un ritorno di immagine oltre che una grande occasione di richiamo turistico per le regioni che ospitano la più famosa manifestazione ciclistica italiana.Purtroppo le Regioni del Sud saranno assenti dal Giro D’Italia e non potranno essere protagoniste di un racconto di rilevanza nazionale con le loro numerose bellezze e tesori, per questo ho ritenuto opportuno interrogare il governo. Nella mia interrogazione ho fatto presente che in un’ottica di sviluppo della cultura ciclistica e dell’uso della bicicletta, per uso sia amatoriale che sportivo, è fondamentale incentivare e far appassionare tutti i cittadini d’Italia, soprattutto del Sud dove il cicloturismo, le piste e i percorsi ciclabili stentano a diventare di “ordinarietà urbanistica”. Inoltre ho sottolineatoche la storia, la natura e le tradizioni del Sud non possono mancare in una vetrina nazionale e internazionale qual è il Giro d’Italia. Ora non resta che attendere le risposte all’atto ispettivo presentato al senato nella seduta n.302 in cui ho chiesto al Presidente Draghi, al Ministro Franco e alla Ministra Carfagna se abbiano intenzione di stanziare i fondi necessari per favorire in futuro la realizzazione di tappe del giro in luoghi e territori che aiutino a valorizzare le risorse paesaggistiche e storico-naturalistiche, spesso sottovalutate e sconosciute del Sud e delle isole, che possono rappresentare così importanti occasioni di sviluppo e significativo volano dell’economia, del turismo e dell’occupazione nelle regioni del Mezzogiorno d’Italia. Mi auguro che il governo e i ministri investiti dalla mia interrogazione mettano in atto misure ed interventi mirati per assicurare che il Sud sia adeguatamente presente nella prossima edizione del giro d’Italia.

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