DL Rilancio



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Con il DLRilancio mettiamo in campo un altro tassello decisivo della risposta italiana all’emergenza economica innescata dalla diffusione del Coronavirus. Nel dl Rilancio è previsto un maxi sostegno da 25 miliardi di euro per proteggere il lavoro, in buona parte andando a rifinanziare e potenziare misure introdotte nel dl Cura Italia.Di seguito le maggiori misure messe in campo per i lavoratori e le imprese.

Proroghiamo ulteriormente la Cassa integrazione, già estesa alle piccolissime aziende, e proroghiamo la Naspi (Nuova assicurazione sociale per l’impiego), ovvero l’indennità di disoccupazione per i lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che hanno perso l’occupazione. Fra Cig e Naspi stanziamo 15 miliardi di euro. Tra decreto Cura Italia e Rilancio, in pratica, estendiamo la Cig per massimo 18 settimane, fruibili in due step: 14 settimane dal 23 febbraio al 31 agosto 2020, le ultime 4 settimane dal primo settembre al 31 ottobre 2020. Per sveltire le procedure di erogazione della Cig in deroga introduciamo l’invio della domanda direttamente all’Inps, senza passare prima dalla Regione. L’Inps a sua volta può anticipare il 40% dell’assegno.

Proroghiamo di altre 9 settimane il Fondo di integrazione di integrazione salariale, destinato a chi non rientra nell’applicazione della Cassa integrazione ordinaria e straordinaria, con ulteriori 2 miliardi di euro.

Proroghiamo fino ad agosto il divieto di licenziamenti per motivi economici. Il decreto Cura Italia li sospendeva per 2 mesi, il dl Rilancio estende la sospensione di altri tre mesi.

Confermiamo anche per aprile l’indennità per gli autonomi che il dl Cura Italia aveva stabilito in 600 euro mensili. L’indennizzo a maggio può arrivare a 1.000 euro per chi dimostra di avere avuto perdite di fatturato fino al 33%. Per la misura il decreto stanzia 4 miliardi di euro

Veniamo incontro ai professionisti iscritti a casse di previdenza aumentando la dotazione del Fondo per il reddito di ultima istanza istituito con il dl Cura Italia. La dotazione sale da 300 milioni a 1,15 miliardi per erogare ai professionisti il bonus da 600 euro anche per i mesi di aprile e maggio

Introduciamo il Rem (Reddito di emergenza) a beneficio di tutti coloro che non rientrano nelle tutele della Cassa integrazione e dell’indennizzo per gli autonomi. L’importo è tra i 400 e gli 800 euro mensili per un bimestre, riservati ai nuclei familiari con Isee inferiore ai 15 mila euro. La misura viene finanziata nel 2020 con 1 miliardo di euro e può riguardare fino a 3 milioni di persone.

Riconosciamo un bonus da mille euro (500 euro al mese per aprile e maggio 2020) a beneficio dei lavoratori domestici non conviventi con il datore di lavoro che alla data del 23 febbraio 2020 abbiano uno o più contratti di lavoro per una durata complessiva superiore a 10 ore settimanali. Il bonus non è cumulabile con gli altri bonus previsti per i lavoratori in tempo di coronavirus e nemmeno con il reddito di emergenza o con il reddito di cittadinanza se questo è pari o superiore a 500 euro.

Prevediamo che fino al 30 agosto i contratti siano prorogabili senza far riferimento alla casuale. Si tratta di una limitazione del Decreto Dignità, che però deriva dalla constatazione che vanno in scadenza circa 300 mila contratti al mese, che a causa dell’emergenza Covid rischiano di non essere rinnovati se non si fornisce una maggiore flessibilità.

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