400 milioni ai comuni per buoni spesa

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La nostra risposta a chi è più in difficoltà parte dal dare sostegno alle casse dei Comuni per assicurare i fondi necessari affinché i Sindaci provvedano alle fasce più deboli.

400 i milioni a disposizione dei primi cittadini vincolati alle esigenze primarie di chi ha più bisogno, attraverso buoni spesa o con la distribuzione diretta di alimenti e beni di prima necessità. Fatti non chiacchiere.

L’Italia intera e la tenuta sociale di tutto il Paese, sono messe a dura prova soprattutto per quanto riguarda i bisogni primari. Per questo il Governo ha messo subito a disposizione delle famiglie 400 milioni di euro, ben 51 milioni di euro andranno alla Regione Campania.

È ai nuclei familiari che non riescono più ad andare avanti, che sono indirizzate principalmente queste misure «contro l’emergenza alimentare», previste dall’ordinanza n.658, firmata nella tarda serata di ieri e che ha dato mandato alla Protezione Civile di provvedere alla ripartizione.

I Comuni provvederanno a stilare la lista dei beneficiari a cui saranno devoluti buoni spesa e generi alimentari di prima necessità. Alle famiglie dell’agro nocerinosarnese sono stati assegnati fondi per circa 3milioni di euro. Di seguito l’elenco di alcuni comuni e le cifre stanziate per ognuno di essi, in rapporto ai nuclei familiari esistenti e alla loro capacità reddituale.

-Scafati 460 mila euro
-Cava dei Tirreni 436 mila euro
-Nocera Inferiore 377 mila euro
-Pagani 340 mila euro
-Angri 310 mila euro
-Sarno 301 mila euro
-Nocera Superiore 215 mila euro
-Mercato San Severino 195 mila euro
-Castel San Giorgio 121 mila euro
-San Valentino Torio 108 mila euro
-San Marzano sul Sarno 106 mila euro
-Siano 88 mila euro
-Sant’Egidio del Monte Albino 83 mila euro
-Roccapiemonte 77 mila euro
-Bracigliano 52 mila euro
-Tramonti 35 mila euro
-Corbara 23 mila euro

Questo è solo un primo passo. Vigileremo affinché queste risorse vengano destinate ai cittadini in modo giusto, equo, senza favoritismi di sorta, evitando che diventino mezzo per una becera politica clientelare e che, soprattutto, siano destinati a chi è davvero in difficoltà, con precedenza a chi non è percettore di altri sostegni economici.

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