Decreto sostegni Ter



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Sono solidale con il mondo dell’edilizia messo in ginocchio dagli ultimi provvedimenti del governo. Oggi imprese, associazioni e loro rappresentanti sono scesi in piazza giustamente per protestare. L’art. 28 del Decreto Sostegni Ter ha messo in difficoltà imprese, fornitori e tecnici che, ad oggi sposando l’iniziativa dello Stato sui bonus edilizi, rischiano il fallimento delle proprie attività pur avendo somme rilevanti in crediti d’imposta.Di seguito le maggiori criticità evidenziate dalle associazioni di categoria:

PUNTO N.1 Il credito, se fraudolento, nasce già fraudolento. Lo Stato semplicemente non ha vigilato e non ha posto in essere un sistema di controlli, come per esempio il coinvolgimento dei vigili urbani o dei tecnici comunali (Legge Merloni) o non ha messo in campo un preventivo/cautelativo ritardo tecnico di 30-60 giorni per la maturazione dei crediti rinvenienti da interventi al di sopra di una certa soglia. Non sono le cessioni successive a rendere legittimo un credito farlocco

PUNTO N.2 Le operazioni fantasma sono state, sì, messe in campo da soggetti criminali privati, ma l’azione dei criminali è stata agevolata in gran parte dalla complicità e dal favoreggiamento dello Stato Italiano, azionista di maggioranza dell’unico istituto di credito a non servirsi di advisor qualificati per la valutazione dei crediti fiscali. La regola del buon “Pater Familias” vale anche per lo Stato

PUNTO N.3 Il credito nelle cessioni successive non si acquista con danaro in contante ma, ovviamente, con un bonifico tracciato: significa che quando c’è la provvista su un conto corrente, il danaro è già stato riciclato e c’è stata una banca che non ha vigilato; dunque, il problema non è la “merce” che si acquista ma il danaro con cui si effettua il pagamento

PUNTO N.4 Fermi restando i primi 3 punti, il mondo dell’edilizia non ha bisogno di infinite cessioni fatte da soggetti esogeni al sistema, soggetti di cui spesso è addirittura vittima, come in questo periodo di drammatica mancanza di liquidità; basterebbe introdurre soltanto altre due cessioni:a) una prima cessione, tra chi fa sconto in fattura e il fornitore di materiale edile che si fa pagare coi crediti;b) una seconda cessione, tra la banca seconda cessionaria ed altre banche oppure i suoi correntisti che effettuano operazioni con l’F24, cioè soggetti già censiti, schedati, profilati e continuamente monitorati nelle loro movimentazioni bancarie dalle più ferree e stringenti normative bancarie in tema di antiriciclaggio

PUNTO N.5 Fermo restando il punto 4, il problema della natura fittizia di cessioni multiple aveva già una soluzione, prima del 17 Luglio 2020: prima del Decreto Rilancio, le cessioni erano infatti possibili soltanto tra soggetti relazionati tra loro. Basterebbe rispolverare la normativa precedente per bloccare sul nascere le cessioni multiple derivanti da motivazioni esogene, speculative o di dubbia finalità. Al “governo dei competenti” bastava semplicemente far tesoro della normativa prodotta dai precedenti “incompetenti”

PUNTO N.6 Di frodi ce ne sono nel Reddito di Cittadinanza, tra i percettori di sussidi di disoccupazione e di pensioni di invalidità, tra le aziende che sfruttano gli incentivi per la 4.0, tra le aziende agricole che partecipano ai bandi regionali PSR, nonché tra i fruitori dei sostegni elargiti per il Covid: non ci sembra che Draghi abbia usato le stesse drastiche soluzioni dell’art.28

PUNTO N.7 L’art. 28, bloccando in toto il sistema dei crediti, genererà esso stesso nuove “frodi” indotte, in quanto, vigendo il principio di cassa per i bonus cosiddetti “minori”, molti grossi cantieri di facciate che già hanno scontato crediti per bonifici effettuati entro il 31 Dicembre 2021 non vedranno mai la luce o si fermeranno del tutto, appena iniziati

PUNTO N.8 Gli stessi cantieri del Superbonus, magari già arrivati ad un SAL molto spinto ma non al saldo finale, si fermeranno e, non facendo fare il salto di 2 classi energetiche, genererà una nuova “frode” di Stato, con un debito in capo al committente di importo pari a quanto fatturato fin a quel momento, più interessi, more e sanzioni. E, ciò che è peggio, il tutto avverrà per interventi inutilizzabili (si pensi ad un isolamento termico non ultimato) o addirittura pericolosi (si pensi ai problemi di sicurezza di un ponteggio abbandonato in un condominio)

PUNTO N.9 Come indicato dai tecnici del Senato, le misure di contrasto alle frodi avrà il solo effetto di “contrastare” la crescita economica e avrà un costo ben maggiore rispetto agli auspicati benefici

PUNTO N.10 Di fronte ad un problema di profilassi rappresentato dal “topolino che infesta una nave”, Draghi ha risolto il problema affondando la nave e non ci sembra che questa sia una soluzione degna di un governo che tanti definiscono “dei migliori”

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