Luisa Angrisani Uncategorized ๐˜ฟ๐™™๐™‡ ๐™™๐™š๐™ก๐™š๐™œ๐™– ๐™ž๐™ฃ ๐™ข๐™–๐™ฉ๐™š๐™ง๐™ž๐™– ๐™™๐™ž ๐™™๐™ž๐™จ๐™–๐™—๐™ž๐™ก๐™ž๐™ฉ๐™–’, ๐™ง๐™š๐™จ๐™ฉ๐™–๐™ฃ๐™ค ๐™ฉ๐™–๐™ฃ๐™ฉ๐™š ๐™ก๐™š ๐™˜๐™ง๐™ž๐™ฉ๐™ž๐™˜๐™ž๐™ฉ๐™–’ ๐™ฅ๐™–๐™ง๐™ฉ๐™š๐™ฃ๐™™๐™ค ๐™™๐™–๐™ก๐™ก๐™– ๐™ข๐™–๐™ฃ๐™˜๐™–๐™ฃ๐™ฏ๐™– ๐™™๐™ž ๐™™๐™ค๐™˜๐™š๐™ฃ๐™ฉ๐™ž ๐™™๐™ž ๐™จ๐™ค๐™จ๐™ฉ๐™š๐™œ๐™ฃ๐™ค, ๐™–๐™จ๐™จ๐™ž๐™จ๐™ฉ๐™š๐™ฃ๐™ฉ๐™ž ๐™–๐™ก๐™ก๐™– ๐™˜๐™ค๐™ข๐™ช๐™ฃ๐™ž๐™˜๐™–๐™ฏ๐™ž๐™ค๐™ฃ๐™š ๐™š ๐˜ฟ๐™Ž๐˜ผ ๐™ฃ๐™š๐™ก๐™ก’๐™ช๐™ฃ๐™ž๐™ซ๐™š๐™ง๐™จ๐™ž๐™ฉ๐™–’.

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Ieri sono intervenuta in aula al Senato sul DdL delega in materia di disabilita’.Di seguito il testo del mio discorso.”Grazie Presidente, colleghi e colleghe,finalmente giunge allโ€™esame del Senato il disegno di legge delega in materia di disabilitร , rispetto al quale sarebbe stato piรน che auspicabile un vero passaggio in entrambi i rami del Parlamento. Invece, come ormai avviene continuamente nella legislazione piรน recente, la prassi vuole che tutti i nodi, politici e non, vengano affrontati e sciolti in una sola Camera, relegando la seconda ad un mero compito di ratifica.Ciรฒ, tra lโ€™altro, non riguarda esclusivamente lโ€™esame dei provvedimenti sui quali il Governo pone la questione di fiducia, anche se tale rappresenta indubbiamente la maggior parte dei casi, ma anche atti, quale il presente disegno di legge, su cui pare essersi svolto in modo formalmente legittimo lโ€™esame parlamentare.Tuttavia รจ sufficiente vedere i resoconti delle commissione Lavoro, lโ€™organo deputato allโ€™esame in sede referente del provvedimento, per osservare come i senatori, trattando dellโ€™argomento in due sole sedute, non abbiano potuto, come si suol dire, โ€œtoccare pallaโ€. Naturalmente questa critica รจ rivolta giocoforza anche allโ€™esame del disegno di legge di Bilancio, che si appresta ad essere votato dallโ€™Aula del Senato senza alcun vero esame da parte della commissione Bilancio.Se il Governo Draghi ritiene queste procedure rispettose del principio democratico e della sovranitร  del Parlamento trova la mia forte opposizione a queste prassi, rispetto a cui dovrebbe essere avviato un ampio dibattito sul rispetto delle sfere delle competenze e delle attribuzioni degli organi costituzionali.Tornado allโ€™esame dellโ€™argomento odierno, รจ indubbio come la finalitร  di realizzare una piena inclusione sociale e lavorativa delle persone con disabilitร  non possa che rappresentare un obiettivo generale, da perseguire in modo piรน soddisfacente rispetto allโ€™assetto attuale. La riforma, difatti, ha un obiettivo ambizioso e penso che ogni cittadino di buon senso non possa che approvare lโ€™ideale secondo cui il sistema pubblico e la societร  civile in cui vive possano agevolare la vita delle persone disabili.Per questo uno Stato che si professi realmente democratico ha il dovere di garantire che ad un cittadino disabile sia assicurato il pieno esercizio dei suoi diritti civili e sociali, come recita lโ€™articolo 1 del disegno di legge, โ€œcompresi il diritto alla vita indipendente e alla piena inclusione sociale e lavorativa, nonchรฉ l’effettivo e pieno accesso al sistema dei servizi, delle prestazioni, dei trasferimenti finanziari previsti e di ogni altra relativa agevolazioneโ€.La delega, dunque, รจ rivolta, alla promozione di un sistema di maggiore autonomia della persona con disabilitร , affinchรฉ il suo vivere si basi su taluni principi non negoziabili: pari opportunitร , autodeterminazione, non discriminazione e uguaglianza sostanziale.La mia speranza, da cittadina e senatrice della Repubblica, รจ che questa legge delega possa essere riempita di contenuti affinchรฉ possa realizzarsi un migliore processo di integrazione e inclusione personale nella societร , in tutte le vesti in cui esso possa esplicarsi.Non posso, tuttavia, non notare alcune lacune che riguardano la riforma, nella consapevolezza che la pre-condizione affinchรฉ possa essere migliorata la vita di un soggetto con disabilitร  รจ la presa di coscienza della comunitร  locale in cui un soggetto vive, sia dal punto di vista civile che dal punto di vista pubblico. Mi riferisco allโ€™esigenza secondo cui le comunitร  di riferimento e le amministrazioni locali debbano essere le prime a rendere piรน agevole la vita di un disabile, essendo chiamate a comprendere le maggiori difficoltร , fisiche e psicologiche, di tale stato e a facilitare i processi inclusivi.Come dicevo la legge delega che ci apprestiamo a votare, pur nella speranza che possa essere utile ai diretti interessati, รจ priva di una visione e di una struttura dโ€™insieme. Ben venga una razionalizzazione delle diverse procedure con cui un soggetto disabile si approccia al rapporto con il settore pubblico, per esempio, ma i riferimenti concreti alle modalitร  secondo cui si intende migliorare la qualitร  della vita di una persona disabile sotto ogni aspetto, in riferimento ai quotidiani contesti scolastici, lavorativi, culturali o sportivi sono solo accennati.Resta dunque da vedere in quale modo lโ€™idea di una progettazione di vita individuale, personalizzata e partecipata, compresa l’attuazione della stessa in modo da garantire la soddisfazione della persona interessata, sarร  realizzata, onde valutare ex post quelle che appaiono certamente buone intenzioni. Il mio giudizio, dunque, non puรฒ che restare sospeso, anche in ragione del fatto che il tema dellโ€™inclusione scolastica non viene adeguatamente focalizzato.Ne approfitto per informarvi che ho predisposto un ordine del giorno sul tema del riconoscimento professionale degli assistenti allโ€™autonomia e alla comunicazione, sui quali si registra un preoccupante ed ingiustificabile ritardo da parte dello Stato, nonostante il decreto sullโ€™inclusione, riformato nel 2019, avesse dato un tempo massimo entro cui addivenire ad un accordo in Conferenza unificata, e tale termine era marzo 2020.Dโ€™altra parte non posso esimermi dal notare che รจ da anni che il Parlamento tenta, impotente, di imprimere una svolta per aumentare il numero dei docenti di sostegno in servizio. Ogni anno scolastico che viene avviato senza fornire un docente in possesso del relativo titolo allโ€™alunno o allโ€™alunna che ne avrebbero diritto rappresenta un fallimento del nostro sistema, non in grado di rispondere con una dotazione organica idonea alle esigenze che emergono dalla societร . Ecco, dunque, un esempio che dimostra la parzialitร  della delega legislativa, che pure annovera lโ€™inclusione scolastica tra gli obiettivi della riforma.Per non parlare poi dellโ€™Universitร , dove รจ vero che vengono previsti fondi nel PNRR per garantire che nella ricerca non vengano fatte discriminazioni, ma vi ricordo che in Italia ci sono oltre 16mila iscritti allโ€™universitร  con DSA e non riescono a superare test per le iscrizioni o a portare avanti un percorso di studi addirittura in alcuni casi con tragiche conseguenze perchรฉ non vengono garantiti loro gli strumenti dispensativi e compensativi che restano ancora a discrezione dei docenti e di conseguenza non cโ€™รจ certezza del diritto nonostante una legge votata dal 2010.Concludo nella speranza che anche lโ€™ordine del giorno presentato dalla presidente della commissione lavoro che ho sottoscritto sulla revisione della legge 68 del 1999 in materia di inclusione lavorativa possa trovare unโ€™effettiva applicazione. Tanti sono i lavoratori disabili privi di occupazione, basterebbe dare loro gli strumenti adatti per poter superare i colloqui o le prove di lavoro e far emergere la loro professionalitร  Non nego che lโ€™occasione potrebbe essere utile per fare un โ€˜tagliandoโ€™ complessivo sui rapporti tra legislazione e burocrazia da una parte e universo della disabilitร  dallโ€™altro, al fine di giungere ad una ristrutturazione dei rapporti generali in grado di agevolare e migliorare la qualitร  della vita dei soggetti disabili.Lโ€™occasione, dunque, puรฒ essere propizia e non va gettata alle ortiche ma unโ€™eventuale soddisfazione non potrร  che essere dichiarata in una fase successiva, quando si vedrร  in che modo si saranno perseguiti gli obiettivi della legge e, soprattutto, quale sarร  lโ€™impatto tangibile sulla qualitร  della vita dei diretti interessati”.

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