Vanessa Zappalà aveva 26 anni e aveva denunciato il suo ex fidanzato stalker e violento più volte. Oggi Vanessa non c’è più. È stata “giustiziata” dall’ex secondo l’oscura “legge fai da te” di un uomo che non accetta d’essere lasciato. Una storia che si ripete. Perché Vanessa è solo l’ultima vittima di una lunga serie di delitti compiuti da uomini accecati dalla gelosia e dal possesso.“Ti prendo a colpi di pistola se so che hai qualcun altro” le aveva detto lui che non merita neppure d’essere menzionato, poco più di due mesi prima. E così ha fatto in mezzo alla strada, tra i suoi amici. L’ha ammazzata a sangue freddo come promesso. Gli interrogativi adesso sono tanti anche se il senno di poi lascia il tempo che trova. C
i si chiede come sia possibile, nonostante gli sforzi che si stanno facendo per dare più protezione alle donne vittime di stalking, che questo folle fosse libero di circolare e di arrivare a lei indisturbato. Perché non si è protetta una donna terrorizzata dalle continue minacce di questo assassino? Il problema è ormai conclamato: ogni due giorni una donna viene uccisa dalla violenza di un uomo. Dal 2000 ad oggi abbiamo superato le 3000 vittime. Parliamo quasi sempre di uomini con il quale hanno avuto o hanno una relazione. Uomini cresciuti con la convinzione di avere il diritto di proprietà sulla donne, di poterne controllare la vita, di manipolarne il cervello, di renderle succubi, in qualunque modo. È una condizione nella quale si trovano moltissime donne. Non sono casi isolati! Non sono gesti folli! Si arriva a vendette pianificate e premeditate con cura e con la volontà di punire la nostra libertà, il nostro diritto ad esistere. A volte a far le spese di queste terribili azioni sono persino i figli, usati spesso come “mezzi” per distruggere la donna anche come madre. Si è provato con il codice rosso a proteggere le donne, ed è stato un passo avanti, ma la verità è che non funziona. Non abbiamo avuto alcun calo dei femminicidi.
Anzi! Viviamo in una società pesantemente maschilista e serve una rivoluzione culturale per la quale servirà del tempo.Ma non possiamo continuare a stare a guardare. Nelle ultime ore hanno ucciso Vanessa, accoltellato sul viso una donna per aver rifiutato un rapporto sessuale, violentato una dodicenne, tentato un altro femminicidio in Puglia. Servono misure concrete. Risolutive. Che sia un braccialetto elettronico per tracciare i movimenti degli stalker o qualunque altra cosa. Occorre proteggere le potenziali vittime da questi mostri. Che sono tanti! E sempre più violenti! Non si deve mai sottovalutare la richiesta di una donna che chiede aiuto e protezione. Bisogna fare di più.