Potenziare il sistema sanitario nazionale è un imprescindibile passo che il Paese deve compiere per uscire il prima possibile dall’emergenza coronavirus.
Con il decreto #CuraItalia stanziamo 3,5 miliardi per la sanità pubblica e la Protezione civile. In particolare, aumentiamo del 50% i posti letto in terapia intensiva e del 100% i posti letto in reparti di rianimazione e malattie infettive, anche consentendo ai sistemi sanitari regionali di stipulare contratti con il privato accreditato e non.
Incrementiamo il numero di medici, anche militari, degli infermieri e dei dispositivi sanitari negli ospedali come disinfettanti, mascherine e tutto ciò che è necessario per le cure.
I laureati in medicina potranno, senza sostenere l’esame di Stato, essere abilitati alla professioni e portare il loro contributo al sistema sanitario. Inoltre, per sopperire alla carenza di strutture per ospitare i pazienti, diamo la possibilità ai prefetti di requisire alberghi e altri beni immobili.
150 milioni di euro serviranno a pagare gli straordinari del personale sanitario, mentre 1,3 milioni vengono destinati all’Istituto Superiore della Sanità per l’assunzione di 30 ricercatori.
48 milioni serviranno ad aumentare il personale sanitario militare e le strutture per le emergenze.
Le Regioni potranno recuperare spazi per i pazienti dentro ospedali o strutture private.
Diamo 704mila euro allo stabilimento chimico militare di Firenze per produrre farmaci e disinfettanti.
La Protezione Civile, infine, potrà requisire presidi sanitari, medico-chirurgici e beni mobili di qualsiasi genere. I prefetti possono requisire alberghi e altri immobili per ospitare pazienti.
Nessuno deve rimanere indietro è il nostro imperativo anche in questo momento.