Con 138 voti favorevoli, 94 contrari e 7 astensioni, l’aula del Senato ha approvato il decreto legge sullo ‘spacchettamento’ dei ministeri dell’Istruzione e dell’Università. Il provvedimento, che scade il 9 marzo, passerà alla Camera per il via libero definitivo.
In sostanza, sopprime il ministero unico e lo sdoppia in quello dell’Istruzione e quello dell’Università e della Ricerca, ridisegnando di conseguenza le rispettive competenze.
Al Ministero dell’università e della ricerca sono assegnate le competenze sui sistemi della formazione superiore universitaria, dell’istruzione universitaria e della ricerca scientifica e tecnologica, nonché, in ragione del progressivo allineamento con il sistema universitario previsto dalla legge 22 dicembre 1999, n. 508, quelle relative all’alta formazione artistica, musicale e coreutica.
A tutti quelli che provano a sminuire e denigrare questo provvedimento con la scusa degli oneri finanziari aggiuntivi rispondiamo con la verità dei fatti:
-nel decreto si prevede che la dotazione organica complessiva dei due ministeri non potrà essere superiore a quella del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca alla data di entrata in vigore del decreto, incrementata di due posizioni dirigenziali di prima fascia e dei responsabili degli uffici di diretta collaborazione, e che da tale nuovo assetto non potranno derivare oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica